Scuole giapponesi: tutto quello che c’è da sapere

scuole giapponesi

Le scuole giapponesi sono spesso al centro dell’immaginario collettivo, grazie a manga, anime e film che ne mostrano aspetti affascinanti e peculiari. Tuttavia, dietro l’immagine iconica degli studenti in divisa e dei club scolastici, si cela un sistema scolastico altamente strutturato, competitivo e con regole molto rigide. Scopriamo insieme come funziona.

Sistema scolastico giapponese: come funziona

Il sistema educativo giapponese è suddiviso in più livelli: scuola elementare (shōgakkō, dai 6 ai 12 anni), scuola media inferiore (chūgakkō, dai 12 ai 15 anni) e scuola media superiore (kōkō, dai 15 ai 18 anni). L’istruzione è obbligatoria fino ai 15 anni, ma la maggior parte degli studenti sceglie di proseguire con la scuola superiore e, successivamente, con l’università. Le giornate scolastiche iniziano generalmente alle 8:30 del mattino e terminano nel pomeriggio, ma molti studenti rimangono a scuola per le attività extracurricolari. Il metodo educativo enfatizza la memorizzazione, il rigore e il rispetto delle regole. I test sono molto importanti, soprattutto per l’accesso alle scuole superiori e alle università, dove la competizione è estremamente alta.

Le scuole giapponesi pongono grande enfasi sulla pulizia e sulla disciplina: gli studenti sono responsabili della pulizia delle aule e degli spazi comuni. Questo insegnamento della responsabilità collettiva contribuisce a formare cittadini rispettosi e attenti alla comunità. Inoltre, le scuole giapponesi sono conosciute per il loro rigore: gli studenti devono seguire regole precise non solo per quanto riguarda lo studio, ma anche per il comportamento, l’abbigliamento e persino l’acconciatura. In molte scuole, i telefoni cellulari sono vietati e il rispetto per gli insegnanti e le gerarchie scolastiche è fondamentale.

Uno degli aspetti più peculiari delle scuole giapponesi è la forte competitività tra gli studenti. Il rendimento scolastico è costantemente monitorato e reso pubblico attraverso classifiche, nelle quali i migliori studenti vengono elencati in base ai voti ottenuti. Questa pratica, se da un lato motiva gli studenti a migliorarsi, dall’altro può generare un forte stress e pressione psicologica. Gli esami di ammissione sono un altro elemento distintivo del sistema scolastico giapponese. Ogni passaggio da un grado all’altro, specialmente per accedere alle scuole private e alle università, prevede test estremamente difficili.

Gli studenti devono affrontare una concorrenza serrata per entrare nelle scuole più prestigiose, come l’Università di Tokyo (Tōdai) e l’Università di Kyoto (Kyōdai), che garantiscono migliori opportunità di carriera. Per prepararsi agli esami, molti studenti frequentano le juku, scuole private serali di ripetizioni che possono prolungare la giornata scolastica fino a tarda sera. Questo porta spesso gli studenti a sacrificare il tempo libero e il riposo per mantenere alte prestazioni accademiche. A livello culturale, ottenere buoni voti è considerato fondamentale non solo per accedere a una buona università, ma anche per avere successo nel mondo del lavoro. Le aziende giapponesi danno grande importanza alla scuola frequentata e ai risultati accademici, poiché si ritiene che un bravo studente possa diventare un lavoratore disciplinato e affidabile.

Come si divide l’anno scolastico giapponese

A differenza di molti paesi occidentali, l’anno scolastico in Giappone inizia ad aprile e si divide in tre trimestri:

  • Primo trimestre: da aprile a luglio
  • Secondo trimestre: da settembre a dicembre
  • Terzo trimestre: da gennaio a marzo

Tra un trimestre e l’altro ci sono brevi vacanze estive (di circa sei settimane), invernali e primaverili. Tuttavia, gli studenti non sono completamente liberi durante le vacanze: spesso devono completare compiti assegnati e, nel caso delle scuole superiori, possono frequentare corsi supplementari o partecipare alle attività dei club.

Aprile, con l’inizio dell’anno scolastico, è un momento molto importante e simbolico. In questo periodo i ciliegi sono in fiore e molti studenti iniziano un nuovo percorso scolastico in un’atmosfera di entusiasmo e rinnovamento. Le scuole giapponesi danno molta importanza alle cerimonie di apertura e chiusura dell’anno scolastico, che rappresentano momenti solenni e di grande significato per studenti e insegnanti.

Le divise nelle scuole giapponesi

Le uniformi scolastiche sono uno degli elementi più riconoscibili del sistema scolastico giapponese. Introdotte nel periodo Meiji, sono ancora oggi un simbolo di disciplina e appartenenza. Esistono due principali tipi di uniforme:

  • Gakuran: tipica per i ragazzi, è una giacca con colletto in stile militare, spesso di colore nero o blu scuro, accompagnata da pantaloni abbinati.
  • Sailor fuku: tipica per le ragazze, prende ispirazione dalle uniformi della marina ed è caratterizzata da una blusa con colletto alla marinara e una gonna a pieghe.

Oltre a rappresentare l’identità dell’istituto, le divise hanno anche lo scopo di uniformare gli studenti e renderli tutti uguali, eliminando le differenze sociali ed economiche tra loro. Molte scuole impongono anche regole molto rigide sull’abbigliamento, come la lunghezza della gonna, il colore delle calze e persino l’acconciatura. In alcuni istituti, gli studenti devono tingersi i capelli di nero se non hanno il colore naturale più scuro, per conformarsi agli standard scolastici.

Oltre alle divise formali, ci sono anche le uniformi sportive (tāisō fuku), utilizzate per le attività fisiche, e le tenute per le attività domestiche o artistiche, come il grembiule da cucina o le divise da laboratorio.

Accanto alle uniformi scolastiche, un altro elemento distintivo degli studenti giapponesi è il randoseru (o ransel, dall’olandese), il tradizionale zaino rigido che i bambini iniziano a usare dal primo anno di scuola elementare. Realizzati in cuoio o materiali sintetici di alta qualità, i randoseru sono progettati per durare tutti i sei anni della scuola elementare. Hanno una struttura rigida per proteggere i libri e mantenere una postura corretta. Tradizionalmente, i maschi portano zaini neri o blu scuro, mentre le femmine scelgono colori più vivaci come il rosso o il rosa, ma oggi esistono varianti di ogni colore, personalizzate con dettagli e decorazioni.

Uno degli aspetti sorprendenti di questi zaini è il loro costo: un randoseru di buona qualità può costare tra i 30.000 e i 60.000 yen (circa 200-400 euro), con modelli di lusso che superano anche i 100.000 yen (oltre 600 euro). Nonostante il prezzo elevato, molti genitori lo considerano un investimento per l’educazione dei figli, e spesso viene regalato dai nonni come simbolo di buon auspicio per il futuro scolastico del bambino.

I club nelle scuole giapponesi e le attività extracurriculari

Una delle esperienze più significative per gli studenti giapponesi è la partecipazione ai club scolastici (bukatsu). Questi si dividono principalmente in due categorie:

  • Club sportivi, come calcio, baseball, judo, kendo, nuoto e tennis.
  • Club culturali, che includono attività come il teatro, la musica, la pittura, la fotografia e la calligrafia.

Partecipare a un club non è obbligatorio, ma fortemente incoraggiato. Spesso gli studenti trascorrono ore dopo le lezioni ad allenarsi o a esercitarsi con il proprio gruppo, sviluppando un forte senso di appartenenza e disciplina. Alcuni club sono particolarmente intensi e richiedono allenamenti quotidiani, specialmente quelli sportivi. Per esempio, il baseball è uno degli sport più popolari nelle scuole giapponesi, e le squadre scolastiche competono a livello nazionale in tornei prestigiosi come il Kōshien.

Oltre ai club, ci sono anche numerose attività scolastiche come il “bunkasai” (festival culturale) e il “taiikusai” (giornata dello sport), che sono momenti di aggregazione fondamentali nella vita degli studenti. Durante il bunkasai, ogni classe prepara stand, spettacoli o esibizioni artistiche, mentre il taiikusai è un evento in cui gli studenti si sfidano in gare di atletica e giochi di squadra.

Una palestra di vita per ogni studente giapponese

Le scuole giapponesi sono molto più di un semplice luogo di apprendimento: rappresentano una vera e propria palestra di vita, in cui si sviluppano disciplina, rispetto per le regole e spirito di competizione. La combinazione di studio intenso, attività extracurricolari e tradizioni scolastiche contribuisce a creare un ambiente unico e affascinante. Attraverso le uniformi, i club e il rigore accademico, gli studenti imparano valori fondamentali come il rispetto, la cooperazione e la dedizione, portando con sé queste lezioni anche nella vita adulta.

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